Celebrazioni per il 70° anniversario del Pio transito di don Antonio Spalatro

Il 27 agosto 1954, alle 10:00 del mattino, moriva don Antonio Spalatro, giovanissimo e attivissimo sacerdote viestano.

Ordinato prete 5 anni prima, all’età di soli 23 anni, era stato parroco per appena 3 anni e 9 mesi e in così poco tempo era riuscito a lasciare un segno talmente grande nei cuori e nelle anime dei suoi compaesani e parrocchiani da essere acclamato da tutti come sacerdote santo nel momento della sua morte.

A 70 anni dalla sua “nascita al cielo”(e 20 dall’avvio della sua causa di beatificazione) sono state organizzate  a Vieste diverse manifestazioni per ricordarlo. Oltre alle celebrazioni tenutesi il 25 e 27 agosto, l’Associazione Amici di don Antonio Spalatro ha organizzato una “tre giorni” in onore del Servo di Dio nelle giornate del 15, 16 e 17 ottobre 2024.

La prima serata si è svolta nella Concattedrale di Santa Maria Assunta, a pochi passi dalla quale è nato il piccolo Antonio Spalatro e luogo da cui è partita la sua vocazione. Il Concerto “Gloria, Laus et Honor” ha visto protagonista il Trio Gargano Music composto dai maestri Giuseppe Fabrizio (pianoforte e tenore), Andrea Vescera (tromba) e Angela Teneriello (soprano). L’evento musicale è stato molto emozionante. I brani sacri eseguiti sono stati intervallati da brevi racconti su don Antonio e sui suoi ultimi istanti di vita letti da Mariella Riefolo. Don Tonino Baldi, padre spirituale dell’Associazione, ha ricordato che don Antonio era egli stesso un provetto musicista (suonava organo e fisarmonica) e ha sottolineato quanto si prodigasse per diffondere la cultura musicale nella sua comunità, in particolare tra i piccoli per i quali aveva creato il coro di voci bianche dei Pueri Chorales.

La seconda serata ha avuto luogo nella parrocchia del SS.Sacramento, dove don Antonio ha svolto il suo breve ministero sacerdotale dal 1950 al 1954. Il dottor Alberto Cavallini, direttore del periodico diocesano “Voci e Volti”, ha tenuto una conferenza sull’Iter della fase romana della causa di beatificazione di don Antonio Spalatro per la quale egli svolge il ruolo di economo. Cavallini ha relazionato dettagliatamente sulle diverse fasi che – speriamo presto – porteranno il Servo di Dio alla venerabilità e successivamente alla santità. Il direttore si è detto profondamente colpito dagli scritti di don Antonio, la cui lettura integrale lo porta a ritenere don Antonio già santo. Il suo percorso di vita dedicato completamente alle quotidiane necessità dei suoi concittadini e parrocchiani, ha fatto di lui un punto di riferimento per l’intera comunità del suo tempo. La situazione tragica del popolo viestano nel secondo dopoguerra – oggetto di ricerca approfondita ai fini del processo – è stata il mezzo per formare un’anima che ha mostrato grande senso di responsabilità e solidarietà nei confronti di tutti, particolarmente i più poveri e bisognosi. Oggi don Antonio Spalatro rappresenta un modello di vita più che mai attuale per tutti, in particolare i giovani, e ha bisogno delle preghiere di tutti noi – ha affermato il dottor Cavallini – per giungere all’altare divino della santità.

La terza serata ha visto una larga partecipazione di fedeli presenti alla solenne concelebrazione presieduta da padre Franco Moscone, arcivescovo della diocesi Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, presso la Concattedrale di Vieste. Nell’omelia, l’arcivescovo si è rivolto ai fedeli viestani definendoli concittadini di un santo garganico eccezionale, un martire della carità pastorale, un uomo che ha donato la sua carne per “l’altro”. Don Antonio, nei suoi scritti, chiede a Dio di marcire come un seme in terra e rinascere cristiano in carne, in una vita come Cristo, esattamente come fa nelle sue lettere Sant’Ignazio di Antiochia, ricordato proprio il 17 ottobre. Al termine della celebrazione l’arcivescovo ha salutato le autorità civili e militari presenti e ha ringraziato i sacerdoti, le confraternite, i rappresentanti dell’Associazione “Amici di Don Antonio Spalatro” e il coro inter-parrocchiale che ha animato la messa. Inaspettatamente, l’arcivescovo ha invitato il coro a intitolare il gruppo musicale da poco costituito a don Antonio Spalatro vista la sua passione per la musica sacra e il suo impegno per diffonderla, soprattutto tra i giovanissimi. Infine monsignor Franco Moscone, accompagnato dai presbiteri, ha incensato la tomba che conserva i resti mortali del Servo di Dio nella cappella del Rosario.

Con queste iniziative si concludono ufficialmente le celebrazioni per il 70° anniversario del pio transito del Servo di Dio. L’Associazione Amici di don Antonio Spalatro ha molti progetti in cantiere e continua il suo lavoro in vista del Centenario della nascita di don Antonio che ricorrerà tra due anni, nel 2026. Un grazie sincero a tutti quelli che hanno collaborato al successo di questa tre giorni e a tutti coloro che continuano a pregare per la beatificazione di don Antonio.

Nessun commento

Non è possibile commentare l'articolo